Ateleta, sgomento e dolore per la perdita di Pierluigi Monaco
Non si era mai completamente ripreso dalla morte del fratello Tobia, scomparso a novembre di venti anni fa. La notizia giunse ad Ateleta procurando uno Tsunami. Pierluigi Monaco aveva 27 anni, Tobia trenta. La famiglia Monaco incassò quel duro colpo con tanta dignità: gente stimata ovunque. Il papà Antonio, originario di Pescopennataro, insegnante in quiescenza e la mamma Maria Giulia, originaria di Alfedena, accettarono quella grave perdita dovuta alla somministrazione di un farmaco al quale risultò fatalmente allergico. Tobia stava ultimando il percorso universitario nelle Marche per conseguire la seconda laurea. Pierluigi, da quel momento, divenne il pilastro della famiglia. L’arruolamento nella Polizia di Stato, il giuramento, e un ruolino di servizio di tutto rispetto lo avevano fatto sempre ben considerare e stimare da colleghi e superiori.
Le tante responsabilità che spesso si andava ad accollare gli servivano per dimenticare quell’ amato fratello che ricordava spesso, ma solo con chi gli era stato amico. La smania di mettersi sempre e comunque a disposizione del prossimo e, nell’ultimo periodo, dell’intero comprensorio per lui erano un motivo di gratificazione tale da non risparmiarsi mai di fronte a qualsiasi impegno. Fu lui l’artefice dell’arrivo della coppa del mondo (calcio) in Alto Sangro, come l’ideazione delle giornate delle Ferrari “Black jack“, impeccabile organizzatore e responsabile degli eventi per il patron Lino Ventriglia.
Lui l’ideatore delle giornate della legalità che da qualche anno faceva svolgere a Castel di Sangro con la presenza di tutte le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco. Sempre in prima linea in nome della solidarietà, incitando alla prudenza nella guida, tra i banchi delle scuole abruzzesi e romane.
Eclettico, dinamico e pieno di energia, spesso sommergeva il web con i suoi articoli, comunicati stampa, quasi tutti incentrati sui problemi della sicurezza stradale. Una sensibilità così spiccata che lo aveva spinto a ideare l’Associazione “Sulla buona strada” in cui promuoveva qualsiasi iniziativa benefica. Non si risparmiava mai per il “suo” territorio pensando che il contributo fattivo potesse essere di utilità. E’ per questo che qualche mese fa aveva deciso di entrare anche in politica ad Ateleta, comune in cui è nato, per offrire tutto se stesso. Le urne, però lo avevano deluso affidandogli un ruolo di secondo piano nei banchi del gruppo di minoranza. Lui che era abituato ad essere sempre vincitore, forse, si era sentito tradito dalla comunità che in realtà, politica a parte, gli continuava a volere bene riconoscendogli generosità e lealtà.
Conosciuto ovunque, a Roma come in Abruzzo e Molise, da questa mattina è ricordato ininterrottamente su tutti i social con un susseguirsi di testimonianze di affetto: Pierluigi Monaco ci ha lasciato troppo presto, a soli 46 anni. Il Sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, amico fraterno, è visibilmente emozionato : “Nella nostra cittadina era stimato da chiunque. Lascia senz’altro tanti esempi di impegno sociale, difficilmente colmabile. Le sue forti passioni per i quali ha speso l’intera esistenza sono un monito che non sarà mai dimenticato dalla nostra comunità”. Anche il Sindaco Giacinto Donatelli lo ricorda come una persona” buona e generosa con tanta voglia di adoperarsi. Una perdita gravissima per la comunità ateletese e certamente non sono state le frizioni della campagna elettorale a farmi cambiare idea su quest’uomo che era animato da alti sentimenti e un forte attaccamento alle istituzioni e al suo paese”. La redazione di TeleAesse esprime il cordoglio all’amico di sempre promettendo solennemente di non dimenticarlo mai.
In queste ore si sta decidendo l’orario delle esequie che probabilmente dovrebbero svolgersi nel pomeriggio di domani ad Ateleta.
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