Agnone, l’ultima opera di Domenico Meo conquista la platea dell’Italo-Argentino
Un tascabile tutto a colori (cm 20×13, Cicchetti Industrie Grafiche srl Isernia) con carta patinata. 110 pagine con circa 225 fotografie. Decima pubblicazione di Domenico Meo.
Questi i numeri de “La Ndocciata di Agnone. Il rito del fuoco più grande del mondo“ ultimo libro dello storico agnonese amante, cultore e studioso soprattutto del dialetto locale. Meo è riuscito a raccontare nel dettaglio “il rito del fuoco più grande del mondo che si svolge ad Agnone l’8 ed il 24 dicembre“ cercando la documentazione di articoli e scritti delle prime sfilate dei torcioni ardenti. Bellissime le fotografie di autori vari ma anche tanti i dettagli sui portatori (o ndocciatori) ed i loro vestiti tipici. Stasera il libro è stato presentato al pubblico al teatro Italo-Argentino.
Quasi alla vigilia della prima Ndocciata del 2019 il teatro alto molisano ha registrato la presenza del sindaco di Agnone Lorenzo Marcovecchio; del presidente della Pro Loco Giuseppe Marinelli; del presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci; di Adriana Gandolfi antropologa ‘Museo delle Genti d’Abruzzo’ di Pescara; di Mauro Gioielli, giornalista e demologo; dello scrittore Nicola Mastronardi.
Il gruppo musicale de “Il Tratturo” ha intrattenuto musicalmente i presenti con nenie e musiche natalizie. Nel corso della serata si è entrati dunque nel vivo degli eventi corollari alla Ndocciata con il libro di Meo che ha riscladato i cuori di chi ha preso parte parte alla presentazione di un libro che non può mancare nelle biblioteche di chi ama la grande manifestazione del fuoco benedetta da Giovanni Paolo II.
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Vittorio Labanca
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