Accordo di confine tra Abruzzo e Molise per salvare il ‘Caracciolo’ di Agnone
E’ la Regione Abruzzo che tende una mano per la salvezza del San Francesco Caracciolo. L’ospedale agnonese ed alto molisano necessita alle popolazioni confinanti della regione “consorella” che vedono nella struttura sanitaria il loro vero diritto alla salute. Cosicchè. “È stata approvata in Commissione la risoluzione a mia firma per scongiurare il ridimensionamento dell’Ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone in Molise – afferma Sara Marcozzi dal M5S Abruzzo – Si tratta di una struttura troppo importante e utilizzata anche dai cittadini abruzzesi, soprattutto dagli abitanti dell’Alto Vastese, il cui territorio finisce per essere molto spesso isolato e difficilmente raggiungibile, sia per le chiamate ordinarie che per quelle di emergenza.
Ora ci sono possibilità concrete che il San Francesco Caracciolo venga declassato e perda le deroghe al Decreto Lorenzin, con seguente taglio netto di servizi fondamentali per il diritto alle cure dei cittadini. Un rischio da scongiurare con gli Accordi di Confine col Molise che permettano a questa struttura di continuare a garantire, nel modo migliore possibile, il diritto alle cure ai cittadini. Il centro destra ora ha preso un impegno scritto in questo senso, a sostegno delle aree interne, approvando la mia risoluzione all’unanimità“.
“Il 13 gennaio scorso – fa eco don Francesco Martino, esperto e sostenitore della politica sanitaria del Caracciolo – la Montagna dell’Appennino Tosco Emiliano ha vissuto un momento particolare e significativo con la visita del Ministro della Salute, On. Roberto Speranza ad Alto Reno Terme, in occasione di un incontro sulla sanità nelle Aree Montane. Ho incontrato, grazie al Consigliere Regionale Igor Taruffi, il Ministro della Salute On. Roberto Speranza e il Capo della Segreteria On. Massimo Paolucci ai quali ho sottoposto la questione a livello locale e nazionale dei punti nascita in aree periferiche, montane e particolarmente disagiate, con le problematiche connesse alla riapertura e/o alla garanzia dei servizi e dei protocolli per mettere in sicurezza la gestante e il nascituro, oggi purtroppo assenti e carenti come nel caso dell’Area servita dall’Ospedale Costa.
In tale occasione si è riscontrata la disponibilità del Ministro Speranza e dell’On. Paolucci ad approfondire in maniera puntuale le questioni rappresentate, ed è stato presentato un corposo dossier completo di documentazione e proposte sulle tematiche rappresentate ai due esponenti politici. Nel corso del suo intervento, il Ministro Speranza ha sottolineato di condividere e capire, essendo lui stesso nato in un paese ad 800 metri di altitudine, le problematiche e le difficoltà della popolazione vivente nelle aree montane e periferiche. L’On. Speranza, che intende riferirsi in tutta la sua azione ai principi dell’art.32 della Costituzione, si sta impegnando a rivedere la politica sanitaria fin qui seguita e a cambiarla radicalmente per riassicurare un servizio sanitario pubblico efficiente anche per i cittadini delle periferie a cui intende dare risposte concrete.
Il Ministro ha poi sottolineato l’approvazione del Patto per la Salute 2019/2022 di concerto con le Regioni, che consentirà di riequilibrare meglio la sanità in Italia, ricordando l’aumento al Servizio Sanitario Nazionale di 2 miliardi di euro e la scheda al punto 15 che prevede l’inizio di un confronto con le Regioni di un percorso di revisione del D. M. 70/2015, in cui è confluito anche l’accordo Stato Regioni del 2010 relativo ai punti nascita. Su quest’ultimo argomento, il Ministro si è detto pienamente disponibile a riaprire la discussione in materia tenendo conto delle sofferenze legate alle chiusure dei punti nascita per questioni numeriche nelle aree periferiche e montane, e ad individuare, anche grazie a pratiche tecnologiche ed organizzative innovative, soluzioni efficaci che possano garantire in piena sicurezza della gestante e del nascituro, il percorso nascita nelle Aree Montane, Particolarmente Disagiate e Periferiche come Alto Reno Terme.
Il Ministro è stato, in merito alla riapertura dei punti nascita come quello dell’ospedale Costa, disponibile ad individuare soluzioni, possibilista in materia, ma abbastanza cauto, per evitare di fare promesse che possono rivelarsi infondate. Il dato positivo – conclude don Francesco – è che al Ministero c’è la volontà di approfondire, sviscerare, analizzare la questione per trovare soluzioni innovative e sicure che possano garantire Punti Nascita e Percorsi Nascita sicuri. Dalle parole del Ministro sono giunte aperture significative, tuttavia finchè non arriveranno fatti concreti, la prudenza è d’obbligo“.
Vittorio Labanca
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