Il fornaio e Birillo, un amore che va oltre la morte
Questa è la storia di un anziano fornaio e del suo cane. Due personaggi che sembrano nati dalla fantasia, tanto che potrebbe sembrare una di quelle storie inventate che si raccontano ai bambini ma i due personaggi, il cane e il suo padrone, esistono davvero. Lui è un uomo anziano. Quando gli altri dormono è già in piedi da un pezzo. Di mestiere fa il fornaio. Lo conoscono tutti. È un uomo piccolo di statura, di poche parole e tanta fatica.
Fino a qualche giorno fa, l’uomo divideva la sua alba con il suo cane, Birillo, un meticcio che amava il sole. Per quattordici anni, Birillo è stato il primo a dargli il buongiorno al mattino scodinzolando festoso a ogni suo risveglio. L’anziano uomo e Birillo condividevano l’alba, poi si separavano, il primo andava al forno a preparare il pane, il secondo a scaldarsi al primo sole d’estate, e sotto il termosifone d’inverno. Poi si incontravano di nuovo nel pomeriggio per dividere il tempo libero che trascorrevano nei boschi.
Da qualche giorno il fornaio è tornato nei boschi da solo, mentre Birillo ha preso la strada per il “Ponte dell’Arcobaleno“, quel posto speciale che la leggenda narra essere popolato da tutti gli animali che quando muoiono si ritrovano insieme a giocare.
Da quando Birillo è morto, il padrone torna sulla sua tomba esposta al sole che il cane amava tanto, ogni volta che va per boschi. Gli porta i fiori che raccoglie durante la passeggiata. Da solo, va in quell’unico angolo dietro casa raggiunto da un raggio di sole dove riposa il suo Birillo.
La storia ha fatto presto il giro del paese. Qualcuno ha sorriso, qualcun altro è rimasto sorpreso dal gesto, ma nessuno è riuscito a trattenere uno slancio di tenerezza sentendo la storia dell’anziano fornaio che porta i fiori sulla tomba del suo cane.
Loretta Montenero
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