Come il Texas Hold’em si è diffuso in Italia

Schiere di estimatori, tornei in tutto il mondo, una fama che lo precede, per conoscerlo non serve essere appassionati di carte: l’Hold’em è la variante più famosa del classico poker che batte in notorietà e numero di giocatori, anche se per giocare a al Poker Texas Holdem devi conoscere le basi e le regole del poker americano. Insomma, da gioco con un immaginario un po’ losco e affascinante, almeno in Italia, si è trasformato nel giro di qualche anno in un vero e proprio fenomeno, che coinvolge giovani e meno giovani, uomini, donne, tutti accomunati dalla passione per la strategia. Proprio la versione texana ha contribuito a renderlo universalmente conosciuto, grazie principalmente alla copertura mediatica dei tornei, a vere e proprie star del gioco e allo sdoganamento del gioco anche nel nostro paese.
Il Texas fa parte delle varianti chiamate community card poker e già negli anni 50 del Novecento era una tra le versioni con più fan. A renderlo ancora più famoso fu un gruppo di giocatori texani che lo fecero sbarcare all’interno del circuito dei big, a Las Vegas, sul finire degli anni ’60. Fu nel ’69 che entrò a far parte, trionfalmente delle World Series of Poker, con tanto successo da diventarne l’evento principale già l’anno successivo.
Benché la sua versione classica sia nata oltre due secoli fa, il boom che l’ha reso celebre anche per chi non aveva mai giocato a carte c’è stato parecchio tempo dopo, complice Internet e il leggendario Chris Moneymaker, che con soli 40 dollari si portò a casa il torneo principale delle World Series e 2,5 milioni di dollari, creando il binomio poker vincite astronomiche.
In Italia, complice una grande tradizione di giochi di carte diversi e una legislazione molto attenta, abbiamo dovuto aspettare il 2 settembre 2008, data in cui anche nella penisola sono stati autorizzati i primi tornei di poker online e che sancì l’inizio del periodo d’oro del poker italiano. Esistevano ovviamente nel belpaese molti fan della versione texana del gioco, particolare non trascurabile nell’esplosione del successo pokeristico.
In soli due anni, infatti, i tornei online avevano totalizzato la cifra record di 3,14 miliardi di euro, ancora oggi il punto più alto toccato dal poker nel nostro paese, una vetta difficile da raggiungere al giorno d’oggi. Fino a quel momento, infatti, l’unica modalità ammessa era quella a torneo, ma quando nel 2011 venne introdotta la modalità cash buy, esplose la curiosità, permettendo di ampliare ulteriormente la platea degli appassionati. A differenza della modalità torneo, che comporta una fee di iscrizione, infatti, il cash in ci fa accedere direttamente al tavolo, decidendo ogni volta la somma da investire, cambiandola immediatamente in fiches. Da allora, complice anche la fine dell’effetto novità, il poker ha continuato a godere di grande popolarità, ma senza il clamore mediatico vissuto negli anni precedenti.
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