Droga, alcol e gioco d’azzardo incontro con la scuola di formazione ‘Paolo Borsellino’
“Droga, alcol, gioco d’azzardo” questo il tema del convegno che si svolgerà ad Agnone, giovedì 7 novembre, alle ore 16.30, presso la sala Ofs dell’ex convento dei padri Cappuccini. Organizzato dalla Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico “Paolo Borsellino” della Caritas Diocesana di Trivento di cui don Alberto Conti, (foto) parroco di Castelguidone, è responsabile, i temi in analisi sono rivolti soprattutto ai giovani.
Forse fra droga, alcol e gioco d’azzardo sarebbe stato idoneo inserire anche il fumo (e non solo di stupefacenti) che è in correlazione con le altre tematiche che verranno trattate nel corso dei lavori. L’incontro sarà con don Gigi Giovannoni, fondatore della Comunità “Soggiorno proposta” di Ortona, ospite di spicco della riunione.
La “Paolo Borsellino” non abbassa la guardia, anzi con “la sfida continua… Nuovo attacco” vuole continuare l’opera di sensibilizzazione su tematiche che piagano soprattutto il mondo giovanile. “Aumentano i fenomeni estremi legati al consumo di alcolici tra i giovani. Nel 2018 – attesta la rilevazione 2018 del Sistema di sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children – il 43% dei 15enni (38% nel 2014) e il 37% delle 15enni (30% nel 2014) ha fatto ricorso al binge drinking (assunzione di 5 o più bicchieri di bevande alcoliche, in un’unica occasione) negli ultimi 12 mesi.
Il 16% dei 15enni italiani (e il 12% delle 15enni) ha fatto uso di cannabis nel corso degli ultimi 30 giorni. Non solo: più di 4 studenti su 10 hanno avuto qualche esperienza di gioco d’azzardo nella vita, con i ragazzi 15enni che risultano esserne coinvolti maggiormente (62%) rispetto alle coetanee (23%). Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), promosso dal Ministero della Salute/Ccm, coordinato dall’Istituto superiore di sanità”.
“C’è una base comune a tutti questi fenomeni: una distanza generazionale oggi vissuta soprattutto dai genitori come un’assenza – afferma Federico Tonioni, psichiatra responsabile dell’Area dipendenze della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma – I rapporti sono cambiati in virtù del digitale, che non è una dipendenza ma un fenomeno evolutivo fortissimo e rapidissimo come Internet e che ha colto impreparata quella generazione di genitori che conosceva un prima del computer. Dobbiamo entrare nell’ottica che il profilo cognitivo degli adolescenti è profondamente cambiato e in esso c’è una fortissima prevalenza del linguaggio per immagini. Tra tutte le forme di abuso tra gli adolescenti, quella più grave è il gioco d’azzardo on line. Di fronte a un ragazzo che gioca d’azzardo, occorre armarsi di pazienza e manifestare comprensione e tenerezza verso di lui, che già soffre. Poi bisogna rivolgersi alle persone giuste: non si può rispondere chimicamente a un bisogno affettivo“.
Vittorio Labanca
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