Carovilli, festeggiamenti a don Mario Fangio per il mezzo secolo di sacerdozio
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Il sacerdote che per denunciare atteggiamenti contro la morale della Chiesa ha più volte fatto suonare le campane o affisso manifesti sull’uscio del tempio sacro. Parliamo di don Mario Fangio, parroco da 38anni di Carovilli, che ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio.
“Alla presenza del Vescovo di Trivento, Mons. Claudio Palumbo e di fronte a ben tredici parroci di altrettanti paesi vicini – racconta Luciano Scarpitti dal centro alto molisano – si è celebrato il cinquantesimo anniversario di sacerdozio di Don Mario Fangio. Un uomo che ha sempre dimostrato di aver sposato questa sua missione con una dedizione totale.
Pronto a qualsiasi sacrificio pur di raggiungere l’obiettivo che si è prefisso. Talvolta arriva ad imporre sacrifici anche a coloro che con entusiasmo lo accompagnano nelle sue iniziative. Dopo che aveva iniziato il suo percorso sacerdotale nel 1969 a San Giovanni Lipioni don Mario divenne parroco di Carovilli nel 1981 quando aveva 37 anni. Molte persone lo considerano un punto insostituibile di riferimento, una persona di fiducia a cui chiedere consiglio o aiuto, ma lui sa mantenere le indispensabili distanze tra problemi morali o religiosi o caritatevoli e coinvolgimenti civili o politici. Mai nessuno ha potuto accusarlo di aver tentato di influenzare i risultati delle elezioni amministrative.
Già questo è un grande merito. Innumerevoli e straordinari benefici Don Mario ha saputo apportare alla parrocchia, a Cominciare dal santo Patrono, Santo Stefano del Lupo vissuto nel XII secolo, approfondendo gli studi storici e facendo condurre analisi biologiche sulle reliquie al fine di eliminare elementi estranei che nel tempo si erano accumulati. Per esaltare la proverbiale dolcezza del Santo ha “inventato” il premio “Beati i miti”,con il quale ha saputo consolare e incoraggiare numerose persone di grande bontà dedite ad aiutare gli altri in precarie condizioni di salute o comunque in difficoltà.
Al premio ha avuto la presenza di illustri personaggi del Clero e della società civile. Con grande pazienza di studioso ha saputo dare lustro a, Stefano de Calvellis, anche lui carovillese, discepolo e collaboratore di Celestino V. Si è impegnato fortemente per restaurare e portare a nuovo splendore due chiese in precarie condizioni: la chiesa della Confraternita del Carmelo e la chiesetta tratturale di San Domenico. Don Mario, inoltre, ha saputo infondere un entusiasmo quasi giovanile ad un’anziana pittrice, Agata Tonti Maida, che per amore della Chiesa e per affetto nei suoi confronti ha regalato quadri di pregevole fattura artistica oggi sistemati sia nella chiesa madre sia nella piccola chiesa del Carmelo.
Ha arricchito la chiesa parrocchiale anche di opere in bronzo. Altra “invenzione” di Don Mario è stato il “musical” dedicato a Santo Stefano del Lupo. Si tratta di dieci brani composti dal parroco,musica e testo, che rievocano vari aspetti della vita del Santo. Anche il coro è un suo impegno quasi quotidiano.
Il sindaco, Antonio Conti, nel fargli gli auguri si è scusato per quanti si sono dimostrati freddi e distaccati di fronte ai suoi appelli e alle sue iniziative. Né don Mario si è dimostrato sempre remissivo di fronte alle decisioni delle Istituzioni. Ha polemizzato quando sono state soppresse le corse dei treni da Sulmona a Isernia ed ha addirittura fatto suonare le campane a morto quando il Parlamento ha approvato la legge delle unioni civili tra omosessuali, prevedendo un progressivo svuotamento del significato del matrimonio“.
Vittorio Labanca
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